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( Gianni Santucci) Il 1976 è l’anno del disastro di Seveso, del festival del Re Nudo a Parco Lambro, ed è un anno di piombo che conta gli omicidi di Gaetano Amoroso (21 anni, accoltellato da un gruppo di missini), di Enrico Pedenovi (consigliere comunale del Msi, assassinato da killer che poi saranno in Prima linea), del vicequestore e del maresciallo Vittorio Padovani e Sergio Bazzega, morti nel conflitto a fuoco con Walter Alasia, anche lui deceduto, da cui prenderà il nome la colonna milanese della Brigate rosse. In quella città che sbanda, nessuno dà alcun peso a un dato statistico all’apparenza irrilevante: in una Milano che conta un milione e 700 mila abitanti, i morti per cause naturali (17.716) per la prima volta sono più dei nuovi nati (17.344). In passato, dal 1880 in poi, era successo soltanto negli anni delle due guerre mondiali o nell’immediato dopo guerra.
Dal 1976 invece, e fino ad oggi, dunque per 47 anni consecutivi, il saldo naturale (primo indicatore demografico, ovvero la differenza tra nascite e decessi) è stato sempre negativo. E il 2024 sarà il terzo anno di seguito in cui a Milano nascono meno di 10 mila bambini. Sul Corriere l'articolo completo
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