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( Paolo Manazza e Luca Zuccala) Scocca l’ora di New York. È la settimana più attesa della stagione per il mercato dell’arte, quella delle Big Auction nella Grande Mela. Le case d’asta più importanti del mondo si ritrovano a Manhattan, teatro per eccellenza delle compravendite globali. Due le immagini-copertina di questa cruciale tornata di novembre: la Banana di Maurizio Cattelan, da Sotheby’s, e L’Impero delle Luci di René Magritte, da Christie’s.

Cominciamo in ordine cronologico. Dal 18 novembre Sotheby’s dà il via alle danze con la Collezione Sydell Miller, magnate americano dell’industria della cosmesi. I due lotti principali, La Statuaire di Picasso e Nymphèas di Monet, sono in catalogo con la dicitura «stima su richiesta», sintomo di una valutazione altissima. Soprattutto guardando a quella di altre opere, come White Oval di Kandinsy (15-20 milioni di dollari) e Reclining Mother and Child di Henry Moore (8-12 milioni).
Valori difficilmente visti negli ultimi mesi, che proiettano i top lot ancora oltre, verso alcune delle aggiudicazioni più significative del semestre.
Nella stessa serata in scena anche la Modern Evening Auction, guidata da Torse de jeune fille di Matisse (stima 12-18 milioni) e Buste di Giacometti (10-15 milioni). Il 20 novembre spazio invece al contemporaneo. Se i due highlights sono rappresentati da una tela (Contranuities) di Stuart Davis (12-18 milioni) e da una scultura di Jeff Koons (Woman in Tub, 10-15 milioni), i riflettori sono tutti puntati su Comedian: la virale scultura-banana concettuale che Maurizio Cattelan ha presentato per la prima volta ad Art Basel Miami nel 2019. Se cinque anni fa il prezzo era di 120 mila dollari, ora le offerte per l’opera partono da 1 milione.
L'articolo prosegue sul sito del Corriere
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