L’origine è lontana ma la finanza nasce come un atto di fiducia. È la scommessa sull’idea e l’impresa di qualcun altro. È la partecipazione all’avventura economica di un innovatore che cerca capitali per realizzare il suo progetto. L’acquisto di azioni non è chiaramente disinteressato, ma è condivisione del rischio. Questo aspetto nel corso degli anni magari è diventato meno cruciale, l’azzardo ha preso più campo, ma la fiducia resta il sentimento con cui bisogna fare i conti. Non ti muovi tenendo solo in considerazione i calcoli dell’algoritmo, che pure oggi ha un ruolo dominante. Il rapporto tra l’umano e la macchina, e parallelamente tra impresa e mercato, è il crocevia dei tempi che stiamo vivendo. E il confine tra l’uno e l’altra è il terreno che merita di essere esplorato.
Iscriviti al link nelle storie all’evento del 28 novembre, a Torino, presso Palazzo Barolo.
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