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Corriere della Sera
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( Erika Dellapasqua) La conversazione con l'addetto del call center che si occupa delle utenze del gas Francesca S., giornalista romana di 38 anni, se l'è appuntata con precisione sul taccuino in cui annota tutte le pratiche che si trovata a dover gestire dopo la morte del papà, il 30 ottobre scorso, 70 anni con un brutto male.

«Buongiorno - ha esordito Francesca, figlia unica di divorziati -, dovrei fare la disdetta dell’utenza del gas nell’appartamento di una persona che è deceduta». «Deve mandare una raccomandata a/r». «Una Pec non va bene» «No, signora». Allora Francesca, già obbligata a ricorrere al cartaceo, manda la raccomandata e richiama, per sicurezza, nella convinzione che la pratica sia andata in porto.

«Buongiorno, dovrei fare la disdetta dell’utenza del gas nell’appartamento di una persona che è deceduta - ripete - ho già inviato una raccomandata». «Sì la vedo, ma non l’ha fatta a nome dell’intestatario». «L’intestatario è deceduto: l’ho fatta a nome mio che sono la figlia e ho allegato il certificato di decesso». «Noi possiamo procedere alla disdetta solo se al momento del taglio dell’allaccio è presente l’intestatario». «È deceduto, le ripeto». «Allora io non so come aiutarla signora. Purtroppo deve essere presente l’intestatario… Provi a richiamare quando riesce a organizzarsi». Sul Corriere l'articolo completo
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